Un buon ambiente scolastico per un buon apprendimento
Intervenire sugli edifici scolastici vuol dire trovare un giusto e necessario equilibrio tra rispetto dell’esistente e innovazione, grazie alle nuove possibilità fornite dalla bioarchitettura.
A scuola è necessario starci e starci bene, da un punto di vista didattico e da quello degli spazi fisici. Anche questi ultimi, infatti, sono parte integrante del progetto educativo. La questione della sicurezza, del decoro e dell’adeguatezza delle strutture scolastiche deve rappresentare una priorità dell’agenda politica del nostro Paese. La scolarizzazione incalzante e continua che ha caratterizzato l’Italia dal dopoguerra ha fatto sì che non sempre le scuole siano state inserite in edifici costruiti ad hoc; si pone quindi la necessità di adeguare gli edifici scolastici per renderli a norma rispetto alle leggi in materia di sicurezza, alle nuove esigenze della didattica o a un numero di studenti che può subire variazioni anche considerevoli da un anno all’altro.
Le scuole devono accogliere chi entra, stimolando il senso di comunità e di appartenenza per rendere chi le utilizza più responsabile e più rispettoso nei confronti di uno spazio da vivere come proprio. Come Provincia di Firenze, l’impegno assunto sul fronte dell’edilizia scolastica è sempre stato prioritario e ingenti sono state le risorse destinate a questo settore strategico. Nel 2008 gli interventi in materia di edilizia sono stati oltre 100, tra realizzazione di nuove aule e palestre, adeguamenti normativi e ampliamenti di edifici, nonché interventi su laboratori e arredi per rendere possibile l’attività didattica degli istituti tecnici e professionali. Intervenire sugli edifici scolastici di competenza della Provincia di Firenze vuol dire anche trovare un giusto e necessario equilibrio tra rispetto dell’esistente, nel caso di sedi prestigiose come l’Istituto d’Arte di Porta Romana o Palazzo Rinuccini, che ospita il Liceo Machiavelli, e innovazione, grazie alle nuove possibilità fornite dalla bioarchitettura, verso cui il nostro ente è sempre stato molto sensibile. Per esempio nell’ampliamento dell’Istituto Vasari di Figline Valdarno.
L’amministrazione ha anche agito sulla semplificazione dei rapporti con le istituzioni scolastiche; infatti, nel corso del 2007, ha sottoscritto per la prima volta una convenzione con le scuole di competenza per trasferire direttamente i fondi necessari a una serie di funzioni inerenti la gestione ordinaria delle manutenzioni e delle attività scolastiche. Questo intervento rende evidentemente più rapidi e veloci gli interventi e si basa sulla piena fiducia da parte dell’amministrazione provinciale nella capacità delle istituzioni scolastiche che sanno meglio di chiunque altro che cosa serve realmente alla scuola.
Oggi è necessario fare di più e avere una visione ancora più organica. Per questa ragione è stato avviato un importante lavoro di coordinamento a livello di Conferenza dei Sindaci dell’area metropolitana fiorentina, costituendo un Tavolo Permanente che fosse capace di emanciparsi dal tradizionale ruolo della semplice gestione delle strutture e dei servizi scolastici, per acquisire una capacità di sviluppare sinergie nel rispetto delle specifiche competenze e responsabilità anche attraverso l’elaborazione di un documento di lavoro, “La programmazione scolastica del territorio”. In questo contesto è emersa la volontà di operare per l’individuazione di poli tecnico-professionali per rafforzare il legame tra sistema dell’istruzione, della formazione e tessuto produttivo dei diversi territori. Tema questo ancora più all’ordine del giorno con le scelte legate all’innalzamento dell’obbligo scolastico e dunque con la necessità di far interagire studenti e imprese sviluppando percorsi da svolgere anche in modo alternato dentro e fuori dalla scuola e operando anche per trovare (con standard adeguati di qualità) sedi di formazione professionale all’interno degli istituti superiori. Tutto ciò garantendo una cabina di regia forte per governare i processi di localizzazione e di riallocazione delle risorse e l’eventuale insediamento di nuovi istituti, per potenziare i poli esistenti, il governo della viabilità, la lettura delle esigenze formative dell’utenza, la definizione di bacini di utenza adeguati, lo sviluppo degli indirizzi di studio.
Di particolare spessore infine il lavoro per la definizione di “Linee guida per la costruzione di nuovi edifici scolastici” che ha voluto sintetizzare l’esperienza maturata dai tecnici dell’area, valorizzando contributi significativi in ambiti diversi quali la localizzazione, la sostenibilità, il dimensionamento, le caratteristiche degli spazi, le tipologie costruttive e gli arredi.
Elisa Simoni e Luciano Bartolini